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venerdì 12 novembre 2010

Recensione: "Sono partiti tutti"

Giovanni Meriana, Sono partiti tutti, 2010, SAGEP



Giovanni Meriana ci racconta le storie che nessuno più racconta. Ci parla dei villaggi delle vette appenniniche e delle loro vicende di isolamento, di solitudine agreste e di tradizione. Luoghi da cui tutti sono fuggiti, chi prima chi dopo, per “vedere il mondo”, per “fare fortuna”. Lo spopolamento delle valli liguri, che ha interessato tutta la prima metà del XX secolo, ha infiacchito l’economia e l’ambiente montano, facendo anche qualche vittima. Il nome di una di queste vittime è Reneusi, il borgo più decaduto ed isolato dell’Appennino genovese, di cui Meriana ci illustra la vita quotidiana, con la familiarità e la commozione di chi l’ha vissuta, seppure nella lontana infanzia. Non è solo un resoconto di cultura materiale, ma è un piccolo e poetico compendio di umanità, che non può fare a meno di stringere un po’ il cuore, se non altro per il fatto che questo passato, che prende qui tinte romanzate, pur non distaccandosi mai dal vero, è ancora molto vicino.
Non esiste nessuna storia ufficiale per Reneusi, per Cerisola e per tutti gli altri villaggi che, come mosche, insidiano le coste fredde dei monti. Allora, basandosi sulle poche informazioni disponibili, Meriana crea una storia senza presunzione, con la semplicità di chi vuole solo restituire all’umanità un angolo di mondo abbandonato, di chi vuole poter dare voce a chi ormai non possiede più fiato.
La storia di Reneusi e della tragedia che ne segnò la fine, così come quella di Cerisola e delle sue anime, insieme a tutti i racconti di cui il libro si compone, emozionano in quanto piccoli avvenimenti, eventi che non ebbero mai risonanza al di fuori del loro piccolo comprensorio. Brevi flash, appunti di microstoria, antropologia, tradizione e un pizzico di critica politica che restituiscono una visione sfaccettata e commovente del rapido passare del tempo e delle cose che restano e che si dissolvono, in quel panorama frastagliato e strano che chiamiamo Liguria.
Questo librò non è solo una raccolta di narrativa ma, come altri dello stesso genere usciti negli ultimi anni, è una piccola risorsa di liguricità scritta con il talento del narratore e con l’attenzione dello studioso.

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